1. |
Gittana
05:28
|
|
||
E poi i consigli che, dai, son sbagli riesumati dall’armadio. Spolverati e goffamente risistemati. Li ho rivenduti assai più cari di quel che realmente valevano. Molto poco sai. Non facciamolo più. Io non lo farò più. La mia stanza nuova avrà un letto singolo cosicché io possa star raccolto. Oppure ospitare qualcuno che si prenda un po’ cura di me. Vorrei vuoti da non dover riempire mai, oggetti invisibili dal valore inestimabile da non dover spostare più. E d’inverno dovresti smetterla con quella giacca lì. Ti prenderai un malanno.
|
||||
2. |
Acquaghiaccia
03:27
|
|
||
A un certo punto poi tutto sarà diverso. O non vedrai più niente o mi vedrai così. E io mi attaccherò alla tua maglia verde e come per magia una bugia sarà riparo da una secchiata di acqua ghiaccia. Tienile bene a mente le bestie in cattività. Ti chiederò di raccontarle ancora, un sacco di volte ancora. E come per magia una bugia sarà riparo da una secchiata di acqua ghiaccia. Tornavi qui perché dove altro andare. “Non vedo l’ora”. Ma forse poi stavamo meglio senza di noi. L’infido abbraccio delle aspettative rispetto al tuo era tepore, una secchiata di acquaghiaccia.
|
||||
3. |
Cogoleto
05:14
|
|
||
Ho sentito tutta la notte un uomo vomitare al piano sopra di noi. Forse era malato o aveva bevuto un po’. Ma io ho provato qualcosa sai. Non un terribile presentimento. Come se tra le case dei condomini oltre la ferrovia ci fosse un tacito accordo per dar riposo a chi non ce la fa. Vassoio il cielo sulla mano di un cameriere esperto, stanne certo, la luna non cadrà. Ho immaginato io te e il cane in una gita fuori porta ad osservare come l’errore di un solo uomo mandi in malora un’intera città. Dormi amico mio. Qui ci pensiamo poi.
|
||||
4. |
Piano impreciso
04:16
|
|
||
Mi butto a capofitto nello spavento e mi batto con tutte le forze che ho. Dici che sembro tranquillo, che ultimamente sono perfino più bello. Possibile sai. Qui nello schermo anch’io non mi dispiaccio affatto. Ma poi a che pro. Se finito tutto, finisce anche il normale. Come stavate voi con tutto quel daffare attorno. Dove eravamo quando il superfluo era all’ordine del giorno. Boh. Ma adesso ho un piano impreciso. Due giorni mi attivo e due giorni invece riposo. Nemmeno pianifico. Costruisco rifugi di stoffa o insomma improvviso un po’. Che era tanto ormai che mi chiedevo ma tutto questo agitarsi alla fine a che pro.
|
||||
5. |
Forme complesse
04:57
|
|
||
Ti vengo a trovare appena ho del tempo. Il 30 o il 31 è un po’ presto però. Non stare a spostare le cose, aspetto che paghino il conto di un vecchio lavoro, talmente lontano che ora quei soldi sarebbero oro. Sai meglio di me come funziono. Sto zitto per mesi e poi parlo da solo. Sto zitto per mesi e poi parlo parlo parlo parlo parlo. Nemmeno ti chiedo come ti senti. Se dormi anche tu sopra un letto precario. Se pensi che non stiamo facendo alcun piano. Schivare le feci di chi non merita un cane. Raccoglier bronzini e rientrare per cena. Sfidar geometrie che poi variano sempre. Che tanto alla fine di quello si tratta. Capire se è facile quando calza a pennello oppure adattarsi alle forme complesse. L’avresti mai detto che sarebbe stato così?
|
||||
6. |
Interludio con vento
05:05
|
|
||
A volte ci guardo vecchia mia e non sembriamo proprio in forma.
Ci trasciniamo in questo modo. Tutti sporchi, tutti mesti. Eppure ricordi, abbiam passato mesi prosperi io e te a dirci quanto siamo forti, chi ci tocca, cos’altro serve che non sia tutto qui? Non ho risposto da principio, ma non smettevi di chiamare. Come affacciato alla finestra, ad alta voce senza mai urlare. “Hai bisogno di me?”. Lasciamo perdere dai stasera. Serbiam le forze che ci restano non per studiare stratagemmi ma per tornare a casa a piedi. Tenerci insieme ancora un po’. Cinque o sei mila anni andrebbe bene. Che vuoi che sia? Hai bisogno di me. È quando meno te lo aspetti che all’addiaccio ti scopri malvestito. Ma guarda quanto sei elegante per il resto. Questo è soltanto un interludio con tanto vento.
|
||||
7. |
Intorno
03:24
|
|
||
Siamo armati fino ai denti ma ci tremano le gambe. Ci siam preparati a lungo ma chissà se servirà. C’è gran puzza di nemico o sono solo i nostri fiati. Sta arrivando una bufera o hai soffiato sopra ai libri. Chissà. Io mi siedo quanto vuoi. Provo ad accendere la luce. Sciolgo i nodi e curo l’ansia ma se il sonno non arriverà potrei stringerti un po’ a me. Dimmi cosa posso fare. Potrei al massimo cantare quella cosa che ti schifa tanto. Dovrei insistere fin quando non la senti più. Proprio come il mio russare. Non lo senti neanche più. Ora che ti senti persa lascia solo che ti segua. Non importa quanto intorno gireremo. Non abbiamo ancora perso.
|
Fine Before You Came Milano, Italy
Fine Before You Came is, and always will be Marco, Filippo, Mauro, Jacopo & Marco.
Streaming and Download help
Fine Before You Came recommends:
If you like Fine Before You Came, you may also like:
Bandcamp Daily your guide to the world of Bandcamp